Bollywood Babilonia
Bellissima.
Distesa sul letto, supina, con le braccia alzate sopra la testa, come se si stesse stirando languidamente. In realtà, un sottile laccio di seta le cingeva i polsi, assicurandoli saldamente alla testiera del letto. Le mani, i cui palmi erano decorati con l’henné, erano coperti da un’aureola nera di capelli. In quella posizione, sembrava spingesse i seni verso l’alto, verso la mano avida di un amante. Anche la pelle tesa del ventre pareva invitare a morbide carezze. La gamba destra piegava sulla sinistra, in una posa vezzosa. Un angolo del lenzuolo celava il pube, ma non la seducente curva dell’anca.
Ashit seguì con lo sguardo l’intera lunghezza della coscia e del polpaccio, fino alle caviglie e ai piedi, decorati anch’essi con fregi di foglie e di fiori marrone scuro, non ancora sbiadito.
Tornò a guardarla in viso. Tutto in lei era perfezione: l’ovale, l’arco delle sopracciglia, in mezzo alle quali occhieggiava un bindu rosso, le ciglia, appoggiate lievemente sulle gote. Aveva le labbra socchiuse, come se stesse per dire qualcosa. O sospirare di piacere. Ma quello che le tingeva non era solo rossetto.
Incipit di “Bollywood Babilonia”, Delos Passport, Delos
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